Diagnosi ed efficientamento energetico di immobili comunali

Rendere più efficienti gli edifici pubblici è un obiettivo rilevante della Strategia Energetica Nazionale in vista degli obiettivi 20-20-20 stabiliti dall’Unione Europea, vòlti a migliorare la sostenibilità ambientale del sistema-paese. Comuni, Province, Regioni e ASL sono proprietari di numerosi edifici, e quindi una fetta dei consumi energetici italiani deriva anche da questi edifici; tuttavia, il Patto di Stabilità ha limitato gli investimenti che i Comuni possono effettuare; questo porta spesso a limitare gli interventi alla manutenzione dell’esistente, senza poter fare il salto di qualità ed investire nel risparmio energetico, che ripagherebbe l’investimento con minori uscite dalle casse delle pubbliche amministrazioni. Per ovviare a questo fatto, sta prendendo sempre più piede un atteggiamento da parte dei Comuni di “incanalare” i loro investimenti di efficientamento energetico in appalti di manutenzione che prevedano un pacchetto di inerventi di efficientamentoed utilizzo di fonti rinnovabili; appalti di questo genere possono essere stipulati dalla singola amministrazione pubblica, oppure tramite lo strumento del project financing, o tramite l’appalto nazionale standard CONSIP-SIE.

Quando si ha a che fare con un parco edifici di un’unica proprietà, la diagnosi energetica riveste un ruolo cruciale perché va ad individuare quali sono i centri di maggior costo o di maggiore inefficienza, e su quelli focalizzare l’attenzione. Per usare un linguaggio più giornalistico che tecnico, in questo campo paga di più “andare col bisturi” ad intervenire in maniera mirata, che non prevedere una serie di interventi “a pioggia”, distribuiti uniformemente su tutti gli immobili oggetto di diagnosi.

I progetti in cui siamo coinvolti a diversi stadi di avanzamento, riguardano Comuni toscani nelle province di Firenze, Pistoia e Pisa.